La visita nutrizionale
1.PRIMA VISITA (durata circa 1 ora): presentarsi sempre a digiuno da almeno 1 ora e 30 minuti, per effettuare le misurazioni nelle condizioni standard ottimali
1. Colloquio: compilazione della cartella clinica:
-Dati Personali
- Anamnesi
- fisiologica e patologica
- farmacologica
- familiare patologica
- Analisi degli esami clinici, non antecedenti a 6 mesi, e di eventuali referti medici
- Indagine alimentare approfondita, per conoscere le abitudini alimentari del paziente, le sue preferenze alimentari, la sua storia dietetica, la sua evoluzione del peso negli anni, il suo rapporto con il cibo e il suo stile alimentare.
2. Valutazione nutrizionale
- Valutazione dei parametri antropometrici tramite misurazione di peso, altezza, circonferenze (vita, fianchi, ecc.), del livello di attività fisica LAF e dello stile di vita
-Valutazione dello stato nutrizionale mediante esame bioimpedenziometrico BIA Akern
-Identificazione dell'obiettivo finale
- Dopo qualche giorno dalla visita nutrizionale, si effettuerà la consegna, con la relativa spiegazione del piano alimentare personalizzato e dei consigli nutrizionali da associare alla terapia dietetica.
Non si tratterà di un piano alimentare rigido e restrittivo, ma piuttosto di un percorso che porterà allo sviluppo della capacità di fare scelte alimentari consapevoli e corrette, di una migliore conoscenza degli alimenti, dei nutrienti in essi contenuti e di come abbinarli correttamente, nei diversi pasti nell'arco della giornata.
2. VISITE DI CONTROLLO (quindicinali, mensili o bimestrali): presentarsi sempre a digiuno da almeno 1 ora e 30 minuti, per effettuare le misurazioni nelle condizioni standard ottimali.
Per valutare l'effetto del piano alimentare e ottenere dei migliori risultati, è necessario effettuare regolarmente i controlli della durata di circa mezz'ora ciascuno.
1. Colloquio di aggiornamento:
- Valutazione dei risultati ottenuti
- Riscontro di eventuali difficoltà incontrate dal paziente
- Nuova valutazione antropometrica
- Nuova analisi bioimpedenziometrica
- Eventuali variazioni al piano alimentare
- Identificazione degli obiettivi successivi.
Nel corso dell'intero percorso nutrizionale, rimarrò costantemente a disposizione del paziente, tramite e-mail, telefono e WhatsApp per ulteriori chiarimenti, dubbi e supporto.
L'IMPORTANZA DEI CONTROLLI:
1- verificare i cambiamenti tramite analisi antropometrica e bioimpedenziometrica;
2- verificare se la dieta è stata seguita in maniera corretta o se i mancati / scarsi risultati dipendano da eventuali modifiche attuate spontaneamente dal paziente;
3- adeguamento della dieta in base ad eventuali cambiamenti sopraggiunti (pratica di un nuovo sport, comparsa di un nuovo disturbo, gravidanza, comparsa di esigenze particolari);
4- revisione del piano dietetico mediante suggerimento di nuove ricette, idee per i pasti, alternative in modo da infondere nel paziente nuovi stimoli e evitare la noia e le difficoltà date dal seguire un regime ipocalorico costante;
5- avere una scadenza prefissata aiuta a mantenere alta la motivazione e a mantenere alta l'aderenza alla dieta.
E' FONDAMENTALE LA GUIDA COSTANTE E IL SUPPORTO DEL PROFESSIONISTA PER IL RAGGIUNGIMENTO DELL'OBIETTIVO: SOLO PROGRAMMI A LUNGO TERMINE PERMETTONO DI EVITARE IL FALLIMENTO DELLA DIETA!
Nutrizione ed esami del sangue: quali fare e quando
Quali sono gli esami del sangue di base, da effettuare per valutare il nostro stato di nutrizione?
Il set completo di esami di routine consigliati è:
Emocromo, colesterolo totale, colesterolo HDL, trigliceridi.
Per lo stato della vitamina B12, oltre all'emocromo: vit. B12, folati, omocisteina.
Per lo stato del ferro: sideremia, ferritina, transferrina.
Per vitamina D e calcio: vitamina D, paratormone, calcemia e fosforemia.
Per lo stato della tiroide: TSH.
Se non ci sono particolari problemi, questi esami si possono ripetere ogni 2-3 anni.
Se invece i livelli sono troppo bassi o troppo alti, quando è opportuno rifare gli esami del sangue per controllare la situazione? Diciamo subito che è del tutto inutile rifare gli esami ogni 2-3 mesi, è solo uno spreco. Inoltre, ogni nutriente ha le sue regole e punti d'attenzione. Vediamoli uno per uno.
-Vitamina B12: se si sta assumendo la classica "dose di attacco" di 1000 mcg al giorno per risolvere una carenza, gli esami NON vanno rifatti appena finito il periodo di attacco, prima di iniziare il dosaggio di mantenimento, perché il risultato sarebbe del tutto privo di significato. I livelli di B12 hanno bisogno di più tempo per stabilizzarsi. Quindi, occorre assumere la dose di attacco per il numero di mesi indicato dal medico, per poi passare alla dose di mantenimento, e solo dopo rifare gli esami. Dopo quanto? Dopo almeno 6 mesi dall'inizio dell'integrazione di attacco e in ogni caso non prima di 2 mesi dalla fine della dose di attacco. Ciò significa che se il periodo di dose di attacco è di 5 mesi, occorre aspettare 7 mesi, non 6, prima di rifare le analisi.
Altri punti d'attenzione:
prima degli esami bisogna evitare di prendere l'integratore per 3-4 giorni;
in quei 3-4 giorni occorre evitare di assumere cibi addizionati e multivitaminici (che comunque vanno sempre evitati, perché non servono: vanno utilizzati solo gli integratori specifici di cui si ha bisogno, senza integrare "a pioggia").
-Vitamina D: alla fase di integrazione di attacco (2000 Ui al giorno), segue la fase di mantenimento (1000 UI al giorno); per rifare le analisi, bisogna attendere almeno 6 mesi dall'inizio dell'assunzione di attacco.
-Ferro: quando si integra il ferro, o si applicano accorgimenti dietetici per aumentarne l'assimilazione, occorre attendere almeno 3 mesi prima di rifare le analisi. L'eventuale necessità di assumere un'integrazione si può comunque presentare solo nelle donne fertili o in chi fa donazioni di sangue troppo ravvicinate.
-Colesterolo: se i valori erano alti e si applicano modifiche alla dieta per farli diminuire, bisogna attendere almeno 2 mesi per vedere miglioramenti.
-Trigliceridi: questi valori possono variare facilmente da un giorno all'altro, quindi vanno valutati più sul lungo periodo che sul singolo esame. Sarà importante il giorno prima dell'esame non mangiare dolci, gelati, panna, ecc.
Una volta raggiunto il peso forma, è bene mantenere i contatti e effettuare alcuni controlli di mantenimento, che aiutano a evitare di riprendere le vecchie abitudini alimentari e con esse il peso.